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Lingue d’Europa, problemi storico-linguistici: divergenze e convergenze, gli alfabeti

I mutamenti linguistici attraversano la storia in maniera impercettibile e, nella quasi totalità dei casi, i loro effetti sono stati osservati e quantificati solo a posteriori. Nella maggior parte dei casi infatti, ci si avvede di un mutamento nella lingua al suo pieno compimento e diventa dunque interessante ricostruirne a ritroso le fasi.

Nella ricostruzione bisogna dire che le principali lingua europee hanno la fortuna di possedere una tradizione di documenti che si sviluppa in un lasso di tempo molto ampio, da diventare strumento prezioso per analizzare i singoli fenomeni linguistici nel corso della loro evoluzione.

GLI ALFABETI

La caratteristica più evidente delle lingue parlate oggi in Europa è senz’altro data dal fatto che esse si scrivano in maniera differente. Adottano infatti alfabeti differenti.

Distinguiamo tre sistemi distinti:

  • alfabeto latino
  • alfabeto cirillico
  • alfabeto greco

La diffusione dell’alfabeto latino è stata sostenuta inizialmente dall’espansione politica e militare di Roma e successivamente dalla Chiesa di Roma che aveva incentrato sul latino tutta la sua liturgia.

L’alfabeto cirillico deve la sua espansione alle politiche linguistiche attuate nell’ambito dell’ex Unione Sovietica dove risultava essere necessario utilizzare una forma di scrittura largamente condivisa al conseguimento di una coesione interna.

Il greco invece ha ridotto nel corso del tempo la sua diffusione e oggi si mantiene in uso solo nel neogreco. La mancata diffusione è dovuta alla politica linguistica conservatrice della Grecia.

La conoscenza dell’alfabeto diventa dunque la chiave per accedere ad ogni informazione ma, prima di entrare nel vivo dell’analisi bisogna dire che, i sistemi di scrittura alfabetici non coprono l’intera gamma delle possibili forme di scrittura.

Il principio sotteso al funzionamento di un alfabeto presuppone che un simbolo grafico corrisponda ad un suono. Un principio regolatore di questo tipo di definisce FONOGRAFICO. L’affermarsi della FONOGRAFIA sugli altri sistemi di scrittura nel I millennio a.C. ca. costituisce una svolta nella storia della scrittura in quanto corrisponde ad un cambiamento di prospettiva nel trattamento del segno linguistico. Infatti, mentre nei sistemi precedenti, quelli LOGOGRAFICI, prevaleva l’intenzione di raffigurare simbolicamente il significato del segno, nei sistemi fonografici si impone la tendenza a riprodurre il significante cioè la sostanza fonica del segno stesso. Lo scopo ultimo è sempre quello di trasmettere il significato del messaggio ma, lo si fa in maniera indiretta.

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