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Sistema fonografico vs sistema logografico

Il sistema fonografico rispetto a quello logografico, più iconico e immediato, è totalmente arbitrario e richiede uno sforzo mnemonico maggiore. Perché ha dunque prevalso su quello logografico?

Inizialmente la scrittura veniva impiegata in ambito religioso ei concetti da esprimere erano pochi per questo veniva più comodo riprodurli direttamente. I problemi giungono quando l’amministrazione statale si fa più complessa e la scrittura si diffonde in nuovi ambiti e si ha la necessità di esprimere nuovi concetti e sempre più numerosi.

La logografia mostra i suoi limiti , due sugli altri:

– i significati sono potenzialmente infiniti e il mantenimento del principio (a significato corrisponde simbolo) avrebbe portato ad un repertorio infinito di grafemi impossibili da ricordare per la comunità

– l’interpretazione dei simboli presuppone una conoscenza culturale unitaria nella comunità

I sistemi fonografici sono meno immediati ma più funzionali. Le unità che li compongono sono un sistema finito ma combinate tra loro possono generare infinite frequenze più o meno complesse in grado di esprimere sempre nuovi concetti. Quindi imparando un numero limitato di elementi base è possibile creare infiniti messaggi, ciò spiega , in parte, il motivo per cui la fonografia ha prevalso sulla logografia. Comunque non è detto che sistema fonografico sia destinato a prevalere su tutti i sistemi logografici, ad esempio il cinese si serve tuttora di un sistema logografico. 

TESTIMONIANZE STORICHE

La storia dei tre alfabeti (latino, cirillico, greco) e le influenze esercitate nel corso dei secoli sono interessanti da ricostruire e lo si fa attraverso documenti e testimonianze. Se ne possono riportare alcune:

Tra gli alfabeti tuttora in uso, il sistema più antico, di più antica attestazione è quello Greco, che assunse una fisionomia simile a quella attuale tra XI e il X secolo a.C.. Sulla provenienza dell’alfabeto greco sembrano non esserci dubbi, pare siano stati i Fenici, che utilizzavano lingua semitica, ad introdurlo in Grecia. Erodoto vissuto nel quinto secolo a.C. supporta questa ricostruzione dei fatti e ci informa che:

ERODOTO, “LA STORIA

“I Fenici giunti con Cadmo […] avendo abitato questa ragione, trasmisero ai greci numerosi e svariati insegnamenti e, fra questi, le lettere dell’alfabeto che, a quanto ne so, i greci prima non conoscevano; inizialmente costoro usarono le lettere di cui si servivano tutti i Fenici; poi, col passare del tempo, ne mutarono sia la pronuncia che la disposizione in sequenza”

Queste lettere furono chiamate dai Greci “Phoinikēia” ossia “lettere fenicie”

Altra testimonianza di conferma a quella di Erodoto è quella di Tacito, vissuto tra il I e II secolo d.C.

TACITO “GLI ANNALI”

“gli egiziani furono i primi a rappresentare simbolicamente le idee valendosi di figure di animali […] Essi si vantano di essere stati gli inventori della scrittura: poi Fenici, che avevano il dominio del mare, l’avrebbero portata in Grecia.” 

Queste due testimonianze sono di notevole importanza storica. Tuttavia quella di Erodoto va ulteriormente precisata:

– lo storico, in base alle proprie conoscenze (<< a quanto ne so>>) esclude che i greci conoscessero e quindi impiegassero un alfabeto prima del contatto con i Fenici. Ciò non significa che i greci non praticassero alcuna forma di scrittura, come dimostra Omero nel canto VI dell’Iliade

OMERO “ILIADE”

“funesti messaggi scritti su una tavoletta piegata”

Non è possibile collocare cronologicamente con assoluta certezza la redazione di ieri. Tuttavia una serie di importanti rilevamenti archeologici induce a credere che la scrittura a cui fa riferimento Omero sia quella di tipo sillabico in uso a Creta intorno al secondo millennio a. C.

Comunque siano andate le cose, i Greci apportarono alcuni significativi cambiamenti al sistema ereditato dai Fenici. In particolare, la sequenza dei suoni originariamente non prevedeva vocali, che nelle lingue semitiche trasmettono solo informazioni grammaticali, lasciando alle consonanti il compito di esprimere i concetti di tipo lessicale.

Alcuni suoni consonantici erano ignoti ai Greci e furono da questi utilizzati per introdurre le vocali, per esempio il segno indicato come “ALEF” con cui aveva inizio l’alfabeto fenicio divenne per i greci “Alpha” la vocale “a”.

Si suppone che verso il 450 a.C. la sequenza dell’alfabeto greco si fosse ormai è stabilizzata. 

Per quanto riguarda gli altri due alfabeti:

alfabeto cirillico è la derivazione dell’alfabeto glagolitico di cui si servirono i fratelli tessalonicesi Cirillo e Metodio nel IX secolo quando intrapresero l’opera di evangelizzazione del mondo slavo.

alfabeto latino invece ha tratti comuni a quello greco e ha subìto probabilmente interferenze dagli altri sistemi in uso nelle strutture italiche preromane. L’alfabeto latino entro i confini dell’Europa è in uso dalla Turchia alla Scandinavia, con un presidio a Malta dove c’è un abbinamento tra una lingua strutturalmente semitica e l’alfabeto latino.

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