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Panoramica generale, cos’è la grammatica.

Il parola italiana grammatica deriva dal latino grammatĭca che a sua volta deriva dal greco γραμματική (grammatiké) e significa “arte del leggere e dello scrivere”.

L’uso corrente del termine indica l’insieme di tutti i principi e delle convenzioni che disciplinano una lingua, studiandone e descrivendone le regole ortografiche, fonetiche, morfologiche, sintattiche e lessicali che la governano.

Le regole di una lingua scritta risultano essere molto più rigide rispetto a quelle della lingua orale , gli errori di ortografia sono infatti considerati più importanti rispetto, ad esempio, all’utilizzo di una vocale aperta piuttosto che chiusa; la differenza tra i termini pèsca (il frutto, con vocale aperta) o pésca (sostantivo di pescare, con vocale chiusa) pur senza rispettarne il suono, si evince dall’argomento del discorso.

Lettere e suoni sono due argomenti della linguistica ben distinti tra loro.

La grafematica e l’ortografia studiano le lettere mentre lo studio dei suoni è di competenza della fonetica e della fonologia.

I grafemi corrispondono alle lettere dell’alfabeto e la grafematica li classifica e ne studia la correlazione con i suoni che rappresentano.

L’ortografia (dal  greco οῤθός (orthós) = corretto + γραϕία (graphía) = grafia) ci insegna il modo corretto in cui si scrive in una lingua, ad esempio quando e perché in alcune parole si usa la c e non la q o ci spiega l’uso dell’apostrofo, l’insieme delle regole che disciplinano la scrittura e le varie eccezioni.

La fonetica (dal greco fónos = suono)  invece studia i suoni o foni, le loro caratteristiche e la maniera in cui vengono prodotti attraverso l’apparato fonatorio.

La fonologia studia invece i fonemi cioè i suoni di una lingua che unendosi e combinandosi generano le parole. Ogni lingua ha il suo specifico numero di fonemi.

La morfologia è anch’essa di origine greca e vuol dire studio delle forme. Studia dunque la forma e la struttura delle parole inserendole in specifiche categorie grammaticali dette parti del discorso che possono essere variabili e invariabili.

La sintassi (dal greco suntatto significa dispongo in ordine) studia come viene strutturata una frase e le regole che la disciplinano. Descrive inoltre le relazioni tra le parole all’interno della frase e come le frasi si organizzano nella formazione del periodo. Si distingue in sintassi della frase semplice (frase formata da un solo verbo) e sintassi della frase complessa o del periodo (composta da più frasi semplici combinate).

L’ analisi grammaticale ci permette di analizzare una frase attraverso l’individuazione delle categorie grammaticali che la costituiscono. Per ciascuna parola, vengono, infatti, analizzate le sue caratteristiche morfologiche, se si tratta di un sostantivo o un aggettivo o di un verbo, si individuano il genere e il numero o il tempo e il modo.

Nell’analisi logica è invece possibile analizzare una frase attraverso l’individuazione delle categorie sintattiche che la costituiscono come soggetto, predicato, complemento e i rapporti logici e sintattici che collegano queste parti.

L’analisi del periodo ci da la possibilità di analizzare le proposizioni che compongono il periodo e la correlazione tra di esse.

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