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Le entrate pubbliche

Lo Stato e gli altri enti pubblici devono procurarsi i mezzi necessari per far fronte alle spese pubbliche. Questi mezzi si ottengono mediante le entrate pubbliche che sono l’insieme delle risorse che affluiscono a Stato ed enti pubblici da utilizzare nello svolgimento delle loro funzioni cioè per fornire beni e servizi alla collettività e, negli Stati moderni, la forma principale di finanziamento della spesa pubblica è costituita dal prelevamento di imposte.

Le entrate di distinguono in originarie e derivate, le prime derivano dal patrimonio degli enti pubblici o da attività economiche che tali enti
esercitano attraverso le imprese pubbliche, le seconde sono rappresentate dai pagamenti obbligatori effettuati dai privati allo Stato, comprendono imposte, tasse e contributi, sono entrate regolate dal diritto pubblico e rappresentano la parte più cospicua delle entrate pubbliche.

Le entrate originarie si realizzano in base al prezzo di mercato (o privato), quando l’ente pubblico opera in condizioni di parità con le altre imprese e vende beni e prodotti in condizioni di concorrenza, in questo caso il prezzo copre il costo di produzione e assicura un profitto. Il prezzo sociale si ha quando l’ente pubblico vende beni sul mercato non solo per realizzare un profitto ma anche in vista di un soddisfacimento sociale come ad esempio la vendita del legname delle foreste demaniali, il prezzo è determinato dal
mercato ma la quantità offerta tiene conto delle esigenze di tutela ambientale. Il prezzo pubblico, quando l’ente offre beni e servizi in condizioni di monopolio a un prezzo tale da coprire i costi totali. Il prezzo politico, quando l’ente pubblico, per raggiungere finalità di interesse generale, vende il bene o il servizio ad un prezzo inferiore al costo di
produzione, la differenza tra costi e ricavi viene coperta dalla collettività mediante il pagamento delle imposte.

Le entrate derivate invece si classificano in:

  • Imposte, sono dei prelevamenti di ricchezza che lo Stato opera
    coattivamente nei confronti dei privati per finanziare i servizi pubblici di cui beneficia la collettività nel suo insieme. La loro caratteristica è quindi la coattività del prelievo, cioè l’obbligo dei contribuenti di pagare le imposte e la conseguente sanzione a carico di chi non adempie e tale obbligo tributario. Ulteriore caratteristica è che, il pagamento non è commisurato al vantaggio che ciascun contribuente riceve, ma alla sua capacità contributiva, ossia il principio attraverso il quale l’onere fiscale viene ripartito tra i cittadini di uno Stato in base alla capacità economica di ciascuno i essi. La capacità economica si quantifica da quanto ogni contribuente riesce a produrre.

Esempi di imposte dirette sono: IRPEF, IRES, IRAP

IRPEF: è l’imposta sul reddito delle persone fisiche, è applicata su tutti i tipi di reddito, da lavoro dipendente, autonomo o da altre attività svolte dalla persona fisica, è calcolata in base al reddito. In pratica è la tassa sui redditi prodotti da lavoro e da proprietà. La dichiarazione dei redditi si presenta compilando i modelli (adesso, modello unico), predisposti dal Ministero delle Finanze.


IRES
è l’imposta sul reddito delle società, è diretta e proporzionale, sono soggetti all’IRES le società di capitali (spa, srl, ecc.), le mutue di assicurazioni, le cooperative, gli enti pubblici o privati (persone giuridiche private e pubbliche) che esercitano attività commerciali, sono escluse le società di persone e le associazioni tra professionisti.


IRAP
è un’imposta regionale, proporzionale al fatturato delle imprese.

Esempi di imposte indirette sono:

IVA è l’imposta sul valore aggiunto, vale a dire che il contributo è ricavato tra il valore iniziale e il valore finale che un bene o un servizio acquistano, nei vari passaggi dal produttore al consumatore.


Imposta di Registro
, si applica quando si devono registrare determinati atti, sono soggetti a registrazione per esempio, la compravendita di immobili, la costituzione di società, alcuni contratti di locazione e di compravendita autoveicoli.


Imposta di Bollo
è l’imposta sugli atti scritti (elencati in apposite tabelle), quando si producono per autorità o si allegano ad un atto pubblico (per esempio la marca da bollo).

Le Accise sono le imposte sulla fabbricazione e vendita di alcune tipologie di
prodotti di largo consumo, quali carburanti, liquori etc.

IMU, TASI e TARI sono le imposte comunali dovute rispettivamente per il
patrimonio immobiliare (ha inglobato in parte la vecchia ICI), la manutenzione stradale e i rifiuti.

Dazi doganali e tasse sull’importazione/esportazione sono imposte indirette sui consumi che colpiscono le merci introdotte nello Stato (dazi d’importazione) o quelle che ne escono (dazi d’esportazione), o quelle che attraversano semplicemente il territorio statale (dazi di transito). Questi ultimi e quelli di esportazione non hanno concreta applicazione nel nostro paese. In base ai fini si ha una distinzione tra dazi fiscali e dazi protettivi, a seconda che mirino ad accrescere unicamente le entrate dello Stato oppure
siano diretti a frenare l’importazione di merci estere o a proteggere determinati rami dell’industria nazionale nei riguardi della concorrenza estera. In base alla modalità di applicazione i dazi si suddividono in specifici e ad valorem. Questa tipologia di tasse è di notevole importanza in quanto permette alla Stato di proteggere la propria economia dalla concorrenza estera su determinati prodotti ma, attualmente, sono ridotte al minimo e
questo è dovuto sia al libero mercato all’interno della Comunità Europea sia agli accordi bilaterali di libero scambio con le principali potenze commerciali europee volte ad incentivare gli scambi economici.

  • Tasse, sono controprestazioni in denaro di servizi speciali forniti da un
    ente pubblico a privati, generalmente a seguito di una specifica richiesta, il contribuente finanzia così una piccola parte del costo di produzione del servizio, ad esempio le tasse di frequenza scolastica. Le loro caratteristiche sono la spontaneità del pagamento, in quanto il cittadino è libero di chiedere o meno quel servizio e la divisibilità del servizio, il prezzo è inferiore al costo di servizio in quanto parte del costo è scaricato sulla collettività mediante il pagamento delle imposte.
  • Contributi, sono prelievi coattivi effettuati da un ente pubblico che per
    perseguire un interesse generale, creando indirettamente un vantaggio ai singoli senza alcuna richiesta da parte di questi ultimi. Un esempio sono i contributi pagati ai Comuni per le nuove costruzioni in relazione alle spese di urbanizzazione sostenute dai Comuni stessi.

Riferimenti:

https://www.escapologia-fiscale.it/blog/articoli/129/Imposte-Definizione-tipi-di-imposte-caratteristichefunzioni- esempi-di-imposte-dirette-e-indirette

Manuale scienza delle finanze, Esselibri S.P.A., Casoria,2001

A. Carinci, T. Tassani, Manuale di diritto tributario, edizione 2018

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