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Tratti caratteristici delle lingue del suolo europeo (seconda parte)

Proseguiamo con la descrizione dei tratti caratteristici delle lingue del suolo europeo.

  • AGENTE E SOGGETTI POSSONO DIVERGERE

Di solito, come avviene in italiano e in russo, soggetto e agente, colui che compi l’azione, coincidono. In ambito europeo tuttavia vengono ammesse costruzioni in cui il soggetto non svolge ruolo di agente.

A: John opened the door with the key

B: the key opened the door

C: the door opened

Nella A soggetto e agente coincidono.

Nella B non avviene così e al soggetto “the key” può essere attribuito il ruolo di strumento.

Nella C il soggetto “the door” ricopre il ruolo di paziente in quanto l’entità da esso designata subisce l’azione espressa dal verbo.

  • LA FORMA PASSIVA CONSENTE L’ESPRESSIONE DELL’AGENTE

Un caso evidente in cui il soggetto non ha mai il ruolo di agente è quello della frase passiva, in cui l’agente di solito viene introdotto da un sintagma preposizionale

it: il gatto è stato morso dal cane

fr: Paul est critiqué par moi

ing: the house was painted by Simon

DUE TRATTI MORFOLOGICI COMUNI

  • ACCORDO DELLE FORME FINITE DEL VERBO CON IL SOGGETTO

Nella maggior parte delle lingue europee il verbo, nelle sue forme finite, concorda con il soggetto

Io mangio una mela

Più complessa la situazione dell’inglese in cui l’accordo tra soggetto e verbo si ha solo nella 3 ͣ persona singolare.

He eats an apple

Ancora più complessi sono i meccanismi di accordo di alcune lingue ugro-finniche che prevedono un ‘anticipazione da parte del verbo di tratti dell’oggetto. In ungherese ad esempio, il suffisso verbale -lak indica accordo con il soggetto alla 1 ͣ persona singolare ma, allo stesso tempo, esprime accordo con l’oggetto della della 2 ͣ persona singolare.

látlak= io ti vedo

dove

lát = vedere lak =io (soggetto), tu (oggetto)

  • PARADIGMI DI CASO FORTEMENTE SEMPLIFICATI E DI TIPO NOMINATIVO-ACCUSATIVO

Abbiamo visto come la tendenza delle lingue europee sia quella di ridurre drasticamente le terminazioni di caso. In alcune lingue come l’italiano, tale tendenza è portata all’estremo con l’eliminazione dell’intero sistema casuale. L’unica lingua tra quelle d’Europa a non conformarsi al tipo nominativo-accusativo è il basco che adotta il tipo “ergativo-assolutivo”

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