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Studio e passione

Tratti caratteristici delle lingue del suolo europeo (prima parte)

SOMIGLIANZE LESSICALI

per quanto riguarda le somiglianze lessicali c’è da distinguere tra due differenti tendenze:

  • lessico comune derivante da matrice greca o latina
  • lessico comune derivante da strategie comuni nella formazione delle parole complesse (es: latino COM-PASSIO = tedesco MIT-LEID)

Latino e greco infatti non hanno influenzato solamente le loro discendenti dirette ossia le lingue indoeuropee a anche quelle non indoeuropee d’Europa.

Il lessico comune è determinato sicuramente dalla quantità enorme dei termini diffusi attraverso il Cristianesimo.

Esempio, derivazione diretta dal latino:

gr: epískos; lat: ĕpiscŏpus; it: vescovo; port: bispo; sp:obispo; fr: évêque

Esempio, sotto forma di prestito:

alb: pespëk; ted: Bischof; sved: biskop; ingl:bishop; ungh: püspök; basco: ipizkipu

TRATTI COMUNI SINTATTICI

  • ORDINE DEI CONTENUTI MAGGIORI DELLA FRASE DICHIARATIVA ASSERTIVA RELATIVAMENTE RIGIDO: SVO

La propensione delle lingue indoeuropee d’Europa è quella di collocare il verbo (V) tra il soggetto (S) e l’oggetto (O). Questo è l’andamento generale, anche se alcune lingue presentano delle eccezioni come il russo che sembra dare alla frase dichiarativa assertiva, libertà piena. Oppure l’italiano in cui, per norma generale segue SVO ma poi possono verificarsi inversioni.

  • PRESENZA DI PREPOSIZIONI E DI GENITIVI POSTNOMINALI

Le lingue europee con l’ordine SVO tendono ad adottare la sequenza “testa-complementi/modificatori”

  • USO DI “AVERE” ED “ESSERE” COME AUSILIARI

La prerogativa delle lingue europee pare essere il ricorso di “essere” e “avere” come ausiliari. Questo tratto non caratterizza le lingue non indoeuropee d’Europa che, ad eccezione del basco, non hanno il verbo “avere”.

  • PRESENZA SIMULTANEA DI ARTICOLI DEFINITI E INDEFINITI
  • CARATTERE NON PRO-DROP

Le lingue pro-drop (dall’inglese pronoun “pronome” e to drop “lasciar cadere”) altrimenti dette “a soggetto nullo”, tollerano l’omissione del pronome personale in posizione di soggetto nella frase dichiarativa senza che ciò pregiudichi la comprensibilità. Nelle lingue non pro-drop invece la mancanza del soggetto non permette la comprensibilità della frase. In ambito europeo, inglese, francese e tedesco sono lingue non pro-drop, mentre italiano e spagnolo sono lingue pro-drop.

Si può notare come ci sia una stretta correlazione tra la flessione verbale e il carattere non pro-drop, nel senso che, se una lingua ha una flessione complessa ossia dispone di terminazioni differenti per tutte le sei persone, può esimersi dall’esprimere il soggetto pronominale in quanto lo si deduce dalla desinenza della forma verbale

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